Tra gli acidi grassi polinsaturi della serie omega-3 (PUFAs), il più importante, nonché l’unico veramente essenziale per la vita, è proprio l’acido alfa-linolenico (ALA). L’attività biologica non è equivalente a quella dei PUFA n-3 a catena lunga ed ha effetti pleiotropici, quali il funzionamento come substrato energetico durante l’allenamento a lungo termine, nel momento in cui le riserve di carboidrati sono terminate.
L’elevato potenziale aerobico è fondamentale negli sport ad alte prestazioni, come lo sci, e la capacità di resistenza è fortemente correlata alla capacità del muscolo di ossidare grassi e carboidrati.
Per gli atleti che gareggiano in eventi che durano più di 2-3 ore, è necessario incrementare le riserve di glicogeno e la capacità di ossidare più grassi possibile. Le strategie per aumentare le riserve di glicogeno sono ben definite, mentre quelle per ossidare i grassi sono oggetto di studio da parte di allenatori, atleti e ricercatori stessi. Secondo alcuni dati della letteratura, infatti, un elevato allenamento aerobico negli sport di resistenza è associato ad un maggiore utilizzo del grasso corporeo.
L’ALA e le prestazioni aerobiche: quale correlazione? Vediamole di seguito:
- Aumentando la sintesi delle proteine muscolari
- Aumentando la vasodilatazione del lume capillare
- Riducendo rapidamente l’infiammazione che si genera dopo intense sollecitazioni muscolari o in seguito a traumi ed infortuni
- Aumentando le funzioni cardiorespiratori
- Aumentando le molecole di trasporto degli acidi grassi nei mitocondri per la produzione di ATP
- Aumentando l’espressione genica degli enzimi “brucia grassi” attraverso l’attivazione dei recettori, quali PPAR-α
- Migliorando il tono dell’umore e degli stati emotivi
- Accelerando i tempi di reazione
Alcuni studi hanno dimostrato come, la somministrazione prima delle prestazioni di ALA abbia promosso l’ossidazione degli acidi grassi a riposo e durante l’esercizio. È stato, quindi, stabilito il ruolo significativo dell’ALA nell’ottimizzazione delle prestazioni fisiche, dimostrando di migliorare la funzione neuromuscolare degli atleti, di aumentare l’ossidazione dei grassi e di ridurre significativamente l’infiammazione.
Come anticipato precedentemente, è stato anche confermato che il consumo adeguato di ALA nella dieta è associato ad un valore più elevato di ossidazione dei grassi. L’introito secondo i VNR di ALA aumenta l’attività della carnitina palmitoil transferasi I e della FA translocasi, che, a sua volta, aumenta l’ossidazione dei grassi a livello mitocondriale. Per queste ragioni, quindi, l’ALA può funzionare come substrato energetico durante l’allenamento a lungo termine, quando le riserve di carboidrati sono esaurite.
In sintesi, l’ALA:
- Migliora la funzione neuromuscolare degli atleti
- Aumenta l’ossidazione dei grassi
- Migliora la bioenergia mitocondriale