C’è correlazione tra le malattie autoimmuni e l’acido alfa-linolenico?
Il gruppo delle patologie autoimmuni è particolarmente vasto ed eterogeneo; si tratta di malattie croniche, ad esordio precoce, caratterizzate dalla presenza di un’infiammazione sistemica e un coinvolgimento multiorgano mediato dal sistema immunitario.
Focalizzandoci sulle patologie ad insorgenza in età pediatrica, le più comuni sono il lupus eritematoso sistemico (LES), la dermatomiosite giovanile e la sindrome di Sjögren. Sono tutte accomunate da anomalie nel profilo lipidico, aumentati valori infiammatori (VES e PCR) ed un elevato rischio cardiovascolare.
Lupus eritematoso sistemico
Il lupus (LES) è una malattia cronica autoimmune caratterizzata da un coinvolgimento renale, cardiovascolare e neuronale. I sintomi sono vari, dalle manifestazioni cutanee all’interessamento multiorgano. L’esordio in età pediatrica è molto più aggressivo rispetto a quello in età adulta, anche se la mortalità e la morbidità sono migliori.
Dermatomiosite giovanile
Si tratta di una patologia multi-sistemica, la quale causa è ancora oggi sconosciuta. È caratterizzata da un’infiammazione dei tessuti cutanei; è associata ad un danno dei vasi capillari. La terapia consigliata prevede corticosteroidi e immunosoppressori, che lavorano sinergicamente sul corretto funzionamento del sistema immunitario.
Sindrome di Sjögren
È considerata una malattia autoimmune sistemica che colpisce donne in giovane età, soprattutto. Pazienti con questa patologia presentano secchezza orale e oculare, oltre che polmonite interstiziale, tiroiditi, vasculiti e problemi al sistema nervoso centrale. La popolazione pediatrica con questo tipo di disordine immunologico presenta meno segni e sintomi rispetto agli adulti, oltre che avere un outcome migliore.
Caratteristiche comuni: dislipidemia, infiammazione e problemi cardiovascolari
La dislipidemia è diagnostica nel 50-85% dei bambini e degli adolescenti affetti da questo gruppo di patologie (elevati valori di TC-C e LDL-C e basso HDL-C). Poiché le anomalie nel profilo lipidico sono i principali fattori di rischio per patologie cardiovascolari, è facile comprendere come l’insorgenza di questi disturbi in età pediatrica comporti il doppio del rischio di CVD in età adulta.
ALA: una nuova strategia nutrizionale
Un efficace nutriente che può aiutare a ridurre l’infiammazione è l’acido alfa-linolenico (ALA), precursore della serie omega-3. È di origine vegetale ed è il precursore di EPA e DHA. Si trova principalmente nelle noci, nell’olio e nei semi di chia, di lino e di canapa. ALA riduce il rischio cardiovascolare, poiché induce un abbassamento dei valori di VES e PCR e possiede un potente effetto ipolipemizzante, dichiarato anche da un claim dell’EFSA (Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare). Un corretto intake di questo nutriente permette di mantenere un perfetto equilibrio tra omega-6/omega-3, il quale permette di sopprimere l’infiammazione. Per tutti questi motivi, l’integrazione di ALA è fondamentale, considerata la natura antinfiammatoria di questa molecola!