Care mamme,
tenere sotto controllo i vostri chili e prediligere un’alimentazione sana ed equilibrata non è sinonimo di essere fanatici della forma fisica, ma significa prendersi cura del proprio corpo.
La stessa cosa dovreste farla nei confronti dei vostri bambini, anche quando vi sembrano inconsolabili davanti a un pacchetto di patatine negato o a una merendina.
Conseguenze associate ai casi di obesità in età pediatrica sono rappresentate da problemi di tipo respiratorio, cardiovascolari e riguardanti il sistema endocrino.
Problemi respiratori
Un bambino obeso ha il 30% di possibilità in più di sviluppare l’asma; inoltre un grave eccesso di peso è correlato a disturbi alle vie respiratorie nel 10% di pazienti pediatrici.
I chili in eccesso, infatti, provocano uno scompenso del processo metabolico e un ostacolo al normale funzionamento dei polmoni e dell’apparato respiratorio. Inoltre un bambino obeso sviluppa abitudini che favoriscono l’insorgere dell’asma, come la tendenza a giocare in casa invece che all’aria aperta.
Il tessuto adiposo, che si forma anche con il consumo di alimenti processati e ricchi di conservanti e che soprattutto si deposita in mancanza di regolare attività fisica, ostacola le funzioni dell’apparato respiratorio. Inoltre l’eccesso di peso indebolisce polmoni e bronchi e li rende più soggetti a sviluppare infiammazioni: quando un processo infiammatorio è in atto, i bronchi si contraggono, si riempiono di liquido e producono un eccesso di muco, riducendo lo spazio per il passaggio dell’aria. Ovvero, insorge l’asma.
Problemi cardiovascolari
L’ipertensione, al contrario di quanto normalmente si pensa, non riguarda solo gli adulti ma anche bambini e adolescenti. Tra le cause:
- troppe calorie,
- troppo sale e zucchero nei cibi,
- vita sedentaria spesso connessa ad un uso eccessivo di internet.
Il problema è spesso sottostimato, perché in età pediatrica la pressione non sempre è misurata.
Circa il 4% dei bambini e dei ragazzi italiani soffre di pressione alta, determinando anche in età adulta un grave rischio di ipertensione esponendosi maggiormente allo sviluppo di patologie cardiovascolari, che oggi rappresentano la prima causa di morte e la prima voce di spesa sanitaria nei paesi occidentali.
Problemi del sistema endocrino
In Italia circa 1 bambino su 4 è in sovrappeso. Questo fenomeno ha portato alla luce una nuova patologia nella popolazione adulta, oltretutto sempre più presente negli ultimi anni anche nella popolazione pediatrica: la cosiddetta “Diabesità” (obesità e alterazioni della glicemia).
L’obesità causa resistenza insulinica che a sua volta aumenta la secrezione pancreatica. Quando la funzione pancreatica diminuisce nel tempo può manifestarsi iperglicemia o l’insorgenza del diabete mellito di tipo 2 (T2DM). Studi recenti hanno dimostrato che l’intolleranza ai carboidrati e il diabete di tipo 2 sono ormai un problema reale ed in continua crescita.
Nel contesto di un’alimentazione sana, come ad esempio quella mediterranea, ricca di verdura, di frutta e di cibi integrali, un possibile esempio è la dieta SOS free (libera da cibi S.O.S.), fondata dal Prof. Alan Goldhamer, fondatore del TrueNorth Health Center in California:
- S sta per sugar (zucchero),
- O per oil (grassi),
- S per salt (sale)
È dunque ben evitare cibi che:
- (S) contengono lo zucchero o una delle tante miscele di zuccheri, sotto forma di sciroppi ed estratti; in quanto gli zuccheri che nutrono le nostre cellule li possiamo ottenere mangiando i carboidrati complessi (es. pane, pasta, cereali integrali) o la frutta fresca
- (O) sono sbilanciati verso un consumo eccessivo di grassi saturi. I grassi polinsaturi, invece, hanno però un ruolo fondamentale nell’alimentazione umana e vanno consumati dando priorità a quelli essenziali, in particolare l’acido alfa linolenico
- (S) limitare il sale, presente in tutti i cibi conservati. Bisogna sempre ricordare che quello aggiunto a tavola o in cucina rappresenta solo il 35% del sodio ingerito dagli italiani. Il sodio non va escluso totalmente dalla dieta; i LARN infatti stabiliscono un apporto adeguato in 3,75 g di sale da cucina (cloruro di sodio) corrispondenti a mezzo cucchiaino circa
Per aiutare al meglio i nostri bambini è fondamentale che la famiglia, la scuola e le istituzioni collaborino adottando programmi di alimentazione che coinvolgano le mense scolastiche, i medici pediatri e le famiglie, in una sorta di network di supporto e di rinforzo.