Il nuovo stile di vita stile di vita, caratterizzato da ritmi frenetici e da una continua rincorsa verso il tempo, ha comportato cambiamenti anche a livello della quotidiana alimentazione.
Si assiste, infatti, a un cambiamento di quello che era il pasto nella tradizione italiana nel vero senso della parola; la preparazione dei cibi è superficiale e frettolosa e predominano i cibi a carattere industriale, processati e molto ricchi di condimenti e conservanti. Si consumano un maggior numero di spuntini e fuori pasto, preferibilmente confezionati e già pronti per essere mangiati, dimenticando così le buone e vecchie abitudini.
Purtroppo questo nuovo stile di vita penalizza in particolar modo bambini e adolescenti.
Il sovrappeso e l’obesità infantile, infatti, sono fenomeni di notevole rilevanza sociale al giorno d’oggi: 4 bambini su 10 sono in sovrappeso e 1 su 10 è obeso, con una maggiore prevalenza nel centro-sud. Inoltre circa il 50% degli adolescenti obesi rischia di esserlo anche da adulto.
Al di là della elevata prevalenza e persistenza del fenomeno, preoccupanti sono le complicanze fisiche e psicosociali già presenti nei bambini obesi e che tendono ad aggravarsi in età adulta. Conseguenze associate ai casi di obesità in età pediatrica sono rappresentate da problemi di tipo respiratorio, come l’ipoventilazione che determina tendenza all’affaticamento e apnee notturne; disturbi dell’apparato digerente, del sistema endocrino correlato a forme di diabete mellito e l’insorgenza di intolleranze alimentari; complicanze cardiovascolari riguardanti ipertensione, iperlipidemia, incremento del rischio di squilibri coronarici e articolari, dovute al maggiore carico meccanico. Dal punto di vista psicosociale, i bambini affetti da sovrappeso e obesità vivono spesso condizioni di disagio e vergogna, si sentono oppressi da questa situazione e i loro sentimenti possono sfociare in una vera e propria ansia, depressione e rifiuto del proprio aspetto fisico. Molto spesso sono vittime del bullismo che li porta a chiudersi ancor più in sé stessi provocando in loro un senso di insicurezza, perdita di autostima e di difficoltà ad instaurare relazioni sociali. Tutto ciò diventa un circolo vizioso che si ripercuote nell’uscire meno di casa e trascorrere il tempo in attività sedentarie, mangiando sempre di più.
La prevenzione e la cura dell’obesità in età pediatrica e delle sue complicanze, quindi, rappresentano obiettivi strategici di fondamentale importanza, anche in relazione alle conseguenze patologiche e non solo associate all’obesità in età adulta.
L’obesità pediatrica ha una genesi multifattoriale: è il risultato di diverse cause che interagiscono tra loro come l’eccessiva e/o cattiva alimentazione, ridotta attività fisica e motoria, fattori di tipo genetico-familiare.
L’alimentazione gioca un ruolo fondamentale nella cura e prevenzione: pensiamo solo che 100 kcal/giorno più del necessario corrispondono ad un incremento di 4,5 Kg di peso all’anno.
Oltre all’importanza delle quantità di cibo, in termini di chilocalorie, ricordiamo anche la qualità degli alimenti: è importante infatti prediligere cibi freschi, possibilmente di stagione, cercando di mantenere un’alimentazione sana e variegata.
Da non dimenticare sono inoltre i componenti essenziali, ovvero quelle sostanze che possiamo assumere solo tramite l’alimentazione, in quanto il nostro organismo non è in grado di sintetizzarle, come gli acidi grassi essenziali. Tra questi ricordiamo l’acido alfa linolenico, uno dei soli due acidi grassi essenziali. Il suo apporto all’interno del nostro organismo è davvero fondamentale, in quanto è coinvolto in numerosi processi fisiologici, come quelli infiammatori, di particolare interesse nel caso dell’obesità.