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L'ipercolesterolemia: di cosa si tratta?

L’ipercolesterolemia è una condizione di iperlipidemia, considerata una dislipidemia. Si tratta di un gruppo di alterazioni del metabolismo lipidico che si manifestano con un aumento (iperlipoproteinemia) o una riduzione (ipolipoproteinemia) della concentrazione delle lipoproteine plasmatiche e/o una loro alterazione qualitativa. Le dislipidemie possono essere classificate in primitive e secondarie.

Le forme primitive sono determinate da alterazioni metaboliche ereditarie, che coinvolgono uno o più geni del metabolismo lipoproteico, mentre quelle secondarie dipendono dalla presenza di una differente malattia primitiva, che ha come conseguenza un’alterazione del metabolismo lipidico.

Classificazione delle iperlipidemie

Il quadro clinico delle iperlipidemie viene diagnosticato in presenza di un livello di colesterolo e/o di trigliceridi alto. In riferimento a questi dati esistono 3 diverse forme:

  • Ipercolesterolemie: presenza di elevati livelli di colesterolo, ma normali di trigliceridi
  • Iperchilomicronemia: elevati livelli di trigliceridi, con livelli di colesterolo nella norma
  • Iperlipidemie combinate: caratterizzate dalla compresenza di livelli alti di colesterolo e di trigliceridi.

Questa classificazione presenta dei limiti oggettivi nella definizione di un range di normalità della lipidemia, poiché è evidente che i valori di colesterolemia e trigliceridemia debbano essere correlati alla concomitante presenza di altri fattori, che concorrono a definire il rischio cardiovascolare del singolo soggetto.

Ipercolesterolemia e valori ematochimici

Attualmente si ricorre alle carte del rischio cardiovascolare con le quali è possibile risalire ai valori ideali di colesterolemia in base alla percentuale di rischio di sviluppare un evento cardiovascolare in 10 anni.

Nel 2019 sono state utilizzate le tabelle di rischio SCORE dall’European Society of Cardiology/European Atherosclerosis Society (ESC/EAS) per stilare le linee guida che definiscono i seguenti target per le LDL:

  • Rischio basso: LDL<116 mg/dL
  • Rischio moderato: LDL<100 mg/dL
  • Rischio elevato: LDL<70 mg/dL
  • Rischio molto elevato: LDL<55 mg/dL o <40 mg/dL se il paziente incorre in un secondo evento cardiovascolare

Una vasta indagine epidemiologica condotta tra il 2008 e il 2012 dall’Osservatorio Epidemiologico Cardiovascolare (OEC) in tutte le regioni italiane ha esaminato 9000 individui tra i 25 e i 79 anni mettendo in luce che nei soggetti tra i 34 e i 75 anni la prevalenza di ipercolesterolemia (con livelli superiori ai 240 mg/dL) era del 34% negli uomini e del 36% nelle donne e sono risultati essere a rischio elevato ( >5% SCORE e >20% CUORE) l’8,5% degli uomini e solo l’1,1% delle donne.