Omega-3 e gravidanza: i rischi della carenza

I dati presenti in letteratura scientifica, ad oggi, testimoniano l’importanza dell’assunzione di omega-3 durante la gravidanza. Gli sviluppi più recenti in quanto campo attengono all’importanza degli acidi grassi essenziali omega-3 sia nello sviluppo di un bambino sano, che alla salute della madre. E’ molto importante, quindi, evitare una carenza di omega-3 in gravidanza.

Quali possono essere i benefici degli omega 3 in gravidanza?

Sicuramente, è noto che il consumo prenatale di acidi grassi della serie omega-3, come l’acido alfa-linolenico, agisce come adiuvante nello sviluppo del sistema immunitario del neonato e ne influenza la risposta infiammatoria. Tali prodotti sono importanti per determinare i tempi di gestazione ed il peso alla nascita. Un consumo adeguato è di vitale importanza durante la gravidanza, in quanto si tratta di elementi costitutivi del cervello e della retina fetali. Studi recenti hanno dimostrato che un maggior consumo di acidi grassi essenziali della serie omega-3 riduce il rischio di allergie nei bambini, andando a giocare un ruolo preponderante nella cascata delle IgE.

Qual è la funzione degli omega 3 durante la gestazione?

Nella fase della gestazione, l’assunzione di omega-3 previene i travagli ed i parti prematuri, riduce il rischio di preeclampsia, nota come gestosi, e può anche aumentare il peso del bambino alla nascita. Possono prevenire la depressione perinatale e contribuiscono al mantenimento di una equa produzione di prostaglandine, sostanze simili agli ormoni. Esse servono a regolare importanti funzioni fisiologiche, come la regolazione della pressione sanguigna, la coagulazione del sangue, le risposte infiammatorie ed allergiche, la produzione di ormoni e il corretto funzionamento dei reni e del tratto gastrointestinale. Le prostaglandine possono avere effetto pro- e anti-infiammatorio: quelle che hanno ruolo benefico rivestono un ruolo preponderante nella prevenzione delle malattie cardiovascolari, nel miglioramento delle funzioni cognitive e nella regolazione dell’infiammazione.

Inoltre, alte dosi di omega-3 sono state utilizzate nel trattamento e nella prevenzione dei disturbi dell’umore, soprattutto in donne affette da depressione post-partum. Infatti, la carenza di acidi grassi essenziali aumenta il rischio di depressione materna. Questo fatto potrebbe spiegare perché i disturbi dell’umore dopo il parto possono peggiorare e, con le gravidanze successive, iniziare precedentemente. Recenti studi stanno identificato i loro potenziali benefici in relazione ad una vasta gamma di condizioni tra cui il cancro, le malattie infiammatorie intestinali (malattia di Crohn) e altre malattie autoimmuni, come l’artrite reumatoide ed il lupus eritematoso sistemico.

Nonostante l’importanza di questi acidi grassi nella salute materno-fetale, il consumo di omega-3 in gravidanza è tipicamente molto basso nella dieta occidentale ed è influenzato da fattori socio-economici che hanno dimostrato avere un impatto sulla qualità generale della dieta, in particolare sul consumo di frutta e verdura.

In conclusione, come è noto agli esperti, portare a termine una gravidanza nei tempi esatti, aumenta fortemente la probabilità di buona salute dopo la nascita, il che evidenzia come il consumo di omega-3 sia cruciale per le donne incinte. È necessario, quindi, evitare una carenza di omega-3 in gravidanza!