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Aterosclerosi: di cosa si tratta?

L’aterosclerosi è una patologia infiammatoria cronica e progressiva a carico delle arterie di medio e grosso calibro, caratterizzata dallo sviluppo di lesioni multifocali, la più comune delle quali è la placca aterosclerotica o ateroma.

L’ateroma è un inspessimento asimmetrico della tonaca intima delle arterie, dovuto principalmente all’accumulo di lipidi e alla proliferazione del tessuto connettivo.

Il processo aterosclerotico è un processo lento e discontinuo, nel quale si alternano periodi di relativa quiescenza a periodi di rapida progressione che possono arretrare o evolvere, dando manifestazioni cliniche di tipo cronico o acuto.

L’aterosclerosi inizia a manifestarsi attorno ai 40-50 anni di età dovuta principalmente all’insufficiente flusso ematico nel letto vasale che dipende dall’arteria interessata.

Tipologie di lesioni

L’American Heart Association (AHA) ha adottato una classificazione che distingue e stadia le lesioni aterosclerotiche in sei differenti tipi, in base alla composizione istologica e alla struttura. Le lesioni di tipo I e II sono dette precoci, quelle di tipo III sono dette intermedie, e sono considerate di transizione tra le forme iniziali asintomatiche e quelle avanzate (tipo IV, V, VI).

All’interno del tipo I si ritrovano lesioni microscopiche isolate, dovute all’accumulo di foam cells e macrofagi ricchi in lipidi, che non determinano manifestazioni cliniche. Le lesioni di tipo II sono costituite da strati successivi di foam cells, cellule muscolari lisce ricche in lipidi e macrofagi.

Le lesioni di tipo III, dette pre-ateromi, presentano vescicole e particelle lipidiche extracellulari nell’intima delle arterie, senza un confluente e delineato accumulo di materiale lipidico.

Le lesioni di tipo IV sono invece caratterizzate da un accumulo di lipidi extracellulari denominato “core lipidico” che provoca un aumento dello spessore della parete.

Nelle lesioni di tipo V si sviluppa tessuto connettivo fibroso che avvolge il core lipidico, prodotto dalle cellule muscolari lisce. Il volume occupato riduce significativamente il lume del vaso arterioso e può dare manifestazioni cliniche.

La lesione di tipo VI sono complicate dalla presenza di fissurazioni, ulcerazioni ed ematomi con formazione o meno di trombi.

Principali cause

Nel tentativo di identificare i meccanismi responsabili della comparsa e della progressione della malattia aterosclerotica, si sono formulate numerose e controverse ipotesi. Al momento, la teoria più accreditata rimane quella di Ross, “the response to injury”, che ipotizza nell’ infiammazione il meccanismo mediante il quale i fattori di rischio cardiovascolare determinano una risposta riparativa da parte della parete vascolare, che inizia con l’attivazione endoteliale, alterazione di tipo funzionale, per poi progredire e stabilizzarsi con la formazione della placca aterosclerotica, vera e propria alterazione morfologica.

Ciò è ampiamente supportato da dati sperimentali e dall’elevazione dei marcatori dell’infiammazione in presenza di malattia aterosclerotica coronarica.

Ad oggi, si ritiene che l’aterosclerosi implichi delle risposte biochimiche molecolari altamente specifiche, con interazioni costanti tra diversi attori cellulari, e che la causa di questa patologia non sia attribuibile solamente all’accumulo di colesterolo a livello della parete arteriosa, bensì ad un pattern di processi fisio-patologici che coinvolgono il sistema metabolico, il sistema immunitario e il sistema vascolare.